Tra Bambole, Farfalle e scatole; nuovi idoli profani.

« Per meravigliarsi bisogna dimenticare. »

~ Giovanni Papini

Simona Cozzupoli – Madonna Barbie, 2012
Collage su carta cm 27,5 x 18,2

Simona Cozzupoli, si definisce un artista contemplativa. Indaga, seziona, assembla e classifica con una precisione degna della sua formazione da storica. La narrativa delicata delle farfalle di carta, il trompe l’oeil romantico con nomenclatura… tutto concorre alla creazione di un piccolo mondo racchiuso in scatole e bacheche. Qui Le bambole, feticci simbolo dell’occidente globalizzato, animano un avvincente poetica di sacro e profano.

Simona Cozzupoli – Globalizzazione (Costumi tradizionali) 2, 2015
Scatola di legno, vetro, cartina geografica e materiali vari cm 18,6 x 34,9 x 10,1

Così, i grandi temi del suo lavoro  ( l’infanzia, il gioco, gli archetipi, la divinazione, il caso ) rinnovano la tradizione duchampiana della  boîte d’artiste.

Simona Cozzupoli – Farfalle 2015
Scatola di legno, vetro, polistirolo verniciato, carta e spilli cm 17,7 x 18,6 x 2,8

Simona Cozzupoli – Riconosci te stesso, 2015
Campana di plastica con materiali vari cm 19,7 x ø 11,3

Simona Cozzupoli – Templum, 2016
Scatola di legno, vetro, carta, filo, fil di ferro verniciato, imbottitura per cuscini e colla cm 29,5 x 30 x 17

Nell’incrocio tra meraviglia, mirabilia e wunderkammer, si costruisce una produzione molto consapevole, ricca di citazioni e riferimenti, che stupisce lo spettatore-voyeur.